Apelle Africa: i numeri

Nello scrivere dei numeri teniamo presente l'analisi che abbiamo fatto nel primo post pubblicato su questo tema (APELLE/XXXXXX)
Abbiamo ipotizzato  che un reddito di € 500 al mese, per famiglia, garantisca in quelle aree geografiche, la possibilità di una vita dignitosa.
Sempre ribaltando quindi il concetto di centralità calcoliamo che le 2.000 abitazioni, quindi famiglie,  da noi prese in considerazione come insediamento tipo, generino una capacità di spesa complessiva di €12.000.000 anno (€ 500 mese×12 mesi×2.000 famiglie).
Calcoliamo che dobbiamo trovare lavoro per 2.000 persone.
Facciamo adesso una ipotesi che poi varierà in base a usi e costumi ma ipotizziamo un modello di spesa della famiglia tipo:
20% affitto
50% sostentamento, cibo
10% servizi, pulizia, rifiuti, acqua, luce etc
20% manutenzioni, diversi, imprevisti
Sempre parametrati sul reddito abbiamo
20% di € 12.000.000 = € 2.400.000 anno da destinare al rimborso dell' investimento immobiliare
50% di € 12.000.000 =€ 6.000.000 anno da destinare ad acquisto cibo etc che rappresentano il ricavo minimo  per i prodotti ricavati da agricoltura e allevamento
10% di € 12.000.000 =€ 1.200.000 che rappresentano il contributo della popolazione al pagamento di servizi indispensabili che, come vedremo  avranno anche un'altra fonte per essere pagati.
20% di € 12.000.000 = € 2.400.000 per le spese impreviste che non mancano mai.
Sempre nel post citato all'inizio noi abbiamo ipotizzato allevamenti per la produzione di latte e carne, impianti per la lavorazione di prodotti agricoli, nel caso in esame la lavorazione della manioca, ma questo dipende dall'area geografica ma non cambia il senso dei numeri, e impianto di bioraffineria che soddisfa le esigenze di smaltimento di rifiuti urbani  e scarti di lavorazione agricola.
Questi tre tipi di impianti, dimensionati per soddisfare le esigenze dell'insediamento e per dare altrettanto, in produzione, destinato alla vendita a terzi, comportano investimenti per circa € 40.000.000 con un Pay back di 5 anni.
Senza entrare troppo nel merito del bp e dando per vero, e lo e', che il Pay back  ha una durata di 5 anni significa che le iniziative industriali sono in grado di ripagare l' investimento in 5 anni e quindi di generare reddito teso alla restituzione dell'investimento di € 8.000.000 anno.
Se noi spostiamo il rimborso in una durata di lungo termine e lo portiamo a 20 anni abbiamo , senza calcolare interessi, una rata di debito a rimborso di € 2.000.000 anno e quindi una disponibilità  di € 6.000.000 anno.
Capiamo bene che questa cifra deve essere destinata a servizi alla comunità a supporto ed integrazione di quanto pagato dai cittadini.
E non calcoliamo che sono imprese che generano reddito e non solo cassa per il Pay back.
Analizzando poi l'investimento immobiliare diciamo che considerando i costi di urbanizzazione e la costruzione di mq di pubblico utilizzo e servizio, vedi punto medico, scuola, svago, sport etc etc  dobbiamo preventivare circa € 50.000.000, importo sempre rimborsabile con i ricavi da affitto nei 20 anni.
Non abbiamo considerato interessi e costo terreni, per il fatto che lo scopo sociale supera lo scoglio degli interessi e che i terreni nelle aree in considerazione non rappresentano normalmente un costo significativo.
€ 90.000.000 di investimento, non una spesa ma un investimento per intercettare il flusso dei disperati del mondo, per formarli e dare a loro la possibilità  di venire nel mondo ricco, avendo un mestiere, avendo cercato un lavoro, imparato la lingua, essendo sfuggiti alla violenza dei negrieri, avendo evitato di morire annegati o di stenti durante il viaggio della speranza, perché così lo chiamano, un viaggio che ti porta dalle mani dei negrieri a quelle del caporalato, dalle difficoltà  della tua terra al chiedere la carità in ogni angolo di strada.
Facciamone 10, 20, 100 di questi insediamenti, i soldi pare non manchino se consideriamo che l'Italia subisce un costo di diversi miliardi di € ogni anno per tamponare, non risolvere il problema.
Oggi ho letto di sfuggita che Boeri, Presidente dell'Inps, ha detto che i conti del suo Ente sono a rischio e che abbiamo bisogno di immigrati.
Bisognerebbe mandarlo, magari in treno, nelle campagne del sud a partecipare alla raccolta dei pomodori e a farsi una dormitina negli alloggi riservati agli immigrati.
Magari cercherebbe altre vie per risanare i conti dell'Ente.
Come gia' scritto dovrebbe essere ipotizzata, a favore, non contro, i migranti economici una cintura di villaggi in Isola dove fare almeno tappa, se non scegliere una nuova vita, dove formarsi, farsi identificare, chiedere di venire in Europa se lo ritengono e se sarà possibile, sapendo che non fuggono più dalla miseria ma che  cercano  di stare sempre meglio, legittimo per carità ....ma una bella differenza!
In questi posti possono essere fatti i respingimenti e tramite questi posti può essere ripristinata la legalità che stabilisce che le frontiere si rispettano e soprattutto si combatte chi sulla pelle dei disperati costruisce la propria fortuna, sia all'estero che in Patria.
Inoltre destiniamo un po' di risorse ad un programma di comunicazione in Africa per i migranti economici, facciamo vedere le immagini, non solo per noi le immagini di poveri disperati che annegano, di trafficanti che stuprano, di Paesi che non li vogliono.
Più di una volta ho sentito dire da qualche immigrato...se avessi saputo cosa mi aspettava non sarei partito.

Commenti

Post popolari in questo blog

Silvia Romano/ Giuseppe Conte/ Luigi Di Maio

Cina/Africa