Apelle Africa Europa


Oggi abbiamo l'Europa di Banche e Banchieri che non hanno né l'intelligenza né  l’umiltà di riconoscere che  la loro finanza i loro derivati i loro giochi di carta hanno contribuito in modo determinante a creare cicliche devastazioni, impoverimento del tessuto industriale e disoccupazione    ma che ciononostante ancora continuano a dettare legge e  a drenare risorse per coprire buchi e tragedie che hanno solo favorito l'enorme ricchezza e lo strapotere di pochi.

La finanza ha dimostrato tutti i suoi limiti ed i suoi strumenti non reggono la prova del tempo e naufragano  in modo ciclico trascinando nel baratro tutti quanti.

La Cina lo ha ben capito e si sta liberando in tutti i modi di carta moneta per acquistare oro, metalli preziosi, risorse  fisiche, miniere, terreni agricoli, di tutto pur di disfarsi di dollari ed ha abbracciato il ritorno allo sviluppo industriale in sostituzione dell'illusione finanziaria. 

Anche l'Europa potrebbe capirlo e remare in direzione dello sviluppo futuro ma mentre la Cina persegue lo sviluppo del Paese perché la Cina è la Cina,  l'Europa non decide, perché l’Europa se vogliamo essere generosi è un insieme di Paesi che privilegiano i propri interessi e se vogliamo essere meno generosi ma più realisti è un insieme di Paesi costretti al servizio di un Paese, la  Germania, che persegue unicamente il suo interesse e per di più senza una visione di lungo respiro, oppure ora con la venuta di Macron potremo   assistere  alla battaglia tra gli interessi francesi contro quelli tedeschi, battaglia o accordo comunque non sarà interesse dell'Europa, quindi l'Europa semplicemente non esiste.

Se esistessero capi di Governo capaci di veder anche  l’interesse dell'Europa allora si che avremmo creato una Potenza capace di competere a livello globale e potremmo porre le basi per un interesse generale che coinvolgerebbe tutti i Paesi membri. 

Servirebbero personalità di grande spessore, statisti, uomini e donne capaci di sognare e realizzare non persone compromesse in tutti i modi e vittime di ambizioni personali e promesse da mantenere verso chi li ha creati e sostenuti. 

Servirebbe che l’aspetto sociale della politica prevalesse sugli interessi della finanza.

Tutte illusioni eppure, sotto pressione, sentendo l'umore e percependo la rabbia della gente che i problemi li vive sulla propria pelle, ora si fa strada il concetto di aiutarli a casa loro, finalmente, forse alla fine, malgrado tutto, le decisioni sotto la spinta della preoccupazione di perdere il consenso,  potranno andare nella giusta direzione.

L'Europa dovrebbe stanziare immediatamente almeno 200/300 miliardi di € per cambiare il corso della storia del continente Africano, ma non 200/300 miliardi virtuali come i 300 miliardi sbandierati per propaganda del ridicolo piano Juncker,  soldi veri e stiamo parlando di una modesta percentuale del debito pubblico dell'Unione, quindi possibile, soprattutto considerando che si tratterebbe di finanziamenti destinati ad essere ripagati.

Cosa serve all'Africa cosa serve all'Europa e come gli interessi possono coincidere.

Per l'Africa facile da a capire serve un cambio di passo contro la miseria,  sviluppo e non soldi a pioggia ai Governi senza ricaduta sul territorio ma con forte ricaduta su conti esteri, serve sviluppo agricolo e industriale, favorito, finanziato e governato dall'Europa e
l'Europa deve interrompere i flussi incontrollati di immigrati costretti dalla miseria endemica e nello stesso tempo porre le basi per eliminare o almeno ridurre la miseria e quindi la fuga.

Come detto nei precedenti appunti di Apelle si può costruire una rete di villaggi di frontiera nei quali chi fugge può essere fermato e nei quali si possono effettuare i respingimenti senza doversi vergognare, infatti non si possono respingere persone condannandole ai lager libici o turchi ma si possono respingere immigrati clandestini portandoli in villaggi dove hanno casa e lavoro e dove potranno chiedere e forse ottenere di venire in Europa regolarmente, a svolgere un lavoro e non a chiedere la carità ed essere sfruttati ed alla fine a creare gravi problemi e tensioni che, non fatevi illusioni, esploderanno.

100 villaggi da 8/10 mila persone ognuno, possono essere l'inizio, cento smart community autosufficienti e capaci di generare indotto per i residenti locali, una rete di insediamenti lungo le rotte dell’immigrazione, nei quali, chi fugge, si ferma e trova il modo di costruirsi un futuro dignitoso che potrebbe anche significare un viaggio per l'Europa, ma regolare non fatto per arricchire i nuovi negrieri dei quali, i paladini dell'accoglienza a tutti i costi, sono complici e villaggi nei quali si possano portare le persone che arrivano in modo clandestino secondo una prassi non oltre accettabile.

Ma questo tampona l'emergenza, in parallelo bisogna fare in modo che venga meno l'esigenza di fuggire per fame.

Oggi l'Africa conta circa un miliardo di abitanti e troppi problemi, nel breve futuro diventeranno due miliardi e la presenza Cinese sottrarrà le risorse e il poco lavoro che oggi c'è e allora la fuga coinvolgerà milioni di persone e noi che oggi non sappiamo accogliere uno o due milioni di persone come faremo ad affrontare l'arrivo di 10 20 o 100 milioni di persone? E succederà,  non fatevi illusioni.

Lo sviluppo di un Paese o nel nostro caso di un continente necessita di infrastrutture e quindi di: Energia Elettrica, strade, ferrovie e porti per consentire la nascita e la crescita dell'industria e dello sviluppo agricolo.

Cosa fanno i Cinesi? Si presentano con grandi aperture di credito, nessuna remora morale, comprano  il consenso di Governanti con modesti scrupoli, realizzano appaltando a se stessi  le opere infrastrutturali di cui sopra, a prezzi esorbitanti  ed in pagamento prendono concessioni e materie prima, a prezzi di saldo, di cui l'Africa è ricca e realizzano le opere importando mano d’opera Cinese con ricaduta zero sulla popolazione africana e sullo sviluppo del Paese, incrementando per di più la fuga degli Africani verso i nostri confini.

In effetti i Cinesi hanno bisogno di territori nei quali spostare l'enorme quantitativo di persone che in Cina non ha più spazio vitale ma con questo occupano gli spazi vitali degli Africani e li costringono a fuggire.

Cosa dovrebbe fare l'Europa? Competere contro i Cinesi offrendosi di realizzare le opere infrastrutturali a costi onesti, costruire centrali elettriche, campi fotovoltaici, strade, porti, ferrovie e  utilizzando mano d'opera locale e ripagandosi con le concessioni e le materie prime acquisite per il loro vero valore.

Mentre si realizzano le opere infrastrutturali questi paesi vanno aiutati a crescere per esempio creando  i distretti industriali nei quali fare almeno la prima fase di lavorazione della materia prima e nei quali produrre per il mercato locale e per l'esportazione. Alcuni esempi: sono ricchi di foreste e di legname ma esportano tronchi e tavolame, mentre dovrebbero fabbricare mobili e tutto quello che è collegato alla materia prima  ma  avviene in minima parte, sono pieni di petrolio ma importano i derivati, vedi gasolio e benzina, sono ricchi di oro e metalli preziosi ma ne godono in piccolissima parte,  e potremmo andare avanti citando molti esempi.

Serve un cambio di passo fondamentale!

Questo cambio di passo deve essere guidato e assistito, imprenditori europei devono guidarlo facendo crescere e formando i futuri imprenditori Africani godendo del sostegno finanziario della comunità economica europea.


Esiste una politica dotata di mezzi economici e capace di pensare a questo? Tragicamente no! Per ora non esiste perché non esiste l'Europa! E chi se non l'Europa dovrebbe avere la consapevolezza che solo la crescita del benessere locale può fermare l'ondata migratoria con i suoi  morti, gli sfruttati, i sottopagati, i diseredati che affollano i marciapiedi con la mano tesa, altro che integrazione! Altro che legittima aspirazione al benessere.

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